La Chianina:



La Chianina è un'antichissima razza bovina, tra le più importanti e pregiate d'Italia.

Di probabile origine Etrusca, questi bovini sono allevati da più di 2000 anni nella Valdichiana, da cui deriva il nome, e nelle zone limitrofe.
Importanti ritrovamenti archeologici testimoniano l'importanza di questa Razza anche al tempo dei Romani, non solo per uso alimentare, ma anche per il lavoro nei campi e per rituali o sacrifici religiosi.

La razza ha precise caratteristiche, dovute ad anni di selezione indirizzata soprattutto alla produzione di carne di ottima e pregiata qualità: basta per questo ricordare che la vera "Bistecca alla Fiorentina" ha come ingrediente base, carne ricavata dalla parte dorso-lombare di questi vitelli.

E' una razza di grande taglia: i tori possono raggiungere la misura di 1,8 metri al garrese. Da ricordare il mitico "Donetto" dell'Allevamento della Fratta, nel Comune di Sinalunga, che all'età di 8 anni raggiunse il peso record di 1750 kg, ed è per questo ricordato come il più grande bovino del mondo.

La Chianina ha il manto del tipico colore "Bianco Porcellanato", abbinato alla colorazione nera della cute e delle mucose: i vitelli nascono rossi fromentini e solo dopo i quattro mesi di vita, iniziano a cambiare colore del manto.
L'importanza e l'interesse per questa razza ha ormai da tempo superato i confini nazionali: esistono infatti numerosi e selezionati allevamenti anche in Sud America, in Australia e negli Stati Uniti.


Ezio Marchi:




Ezio Marchi nacque a Bettolle il 28 giugno 1869.
Giovanissimo, all'età di soli 16 anni, si iscrisse alla scuola Veterinaria di Perugia e successivamente perfezionò i suoi studi a Pisa, alla facoltà di Zootecnia nel 1889.
Finiti gli studi, fino al 1897, fu assunto come insegnante all'Istituto Agrario "Vegni" di Barullo in provincia di Arezzo: dopodichè assunse, la cattedra di zootecnia, presso l'Istituto Agrario Sperimentale di Perugia.

Ezio Marchi mise la sua scienza a disposizione della sua terra, la Valdichiana, con la quale non aveva mai perso il contatto. Fu proprio grazie allo studio ed all'analisi del mondo contadino e degli allevatori chianini che egli pubblicò nel 1888 una delle sue più importanti memorie cliniche, ovvero "Il Rachitismo congenito nella razza bovina in Valdichiana" alla quale seguirono "La razza bovina in Valdichiana e le sue varietà" del 1895 ed "Appunti sull'origine della razza bovina di Valdichiana" del 1906.

Nel gennaio del 1907, il governo italiano, riconosciuti i suoi meriti di studioso e ricercatore, gli affidò l'incarico di una missione zootecnica in Eritrea, dove lavorò per circa sei mesi. In questo periodo fu anche nominato Presidente dell'Unione Veterinaria Italiana.

Resta come aspetto interessante della attività di studioso e ricercatore, il metodo pratico e scientifico grazie al quale Ezio Marchi contribuì al rinnovamento della zootecnia tradizionale mirando alla formazione di una precisa coscienza nazionale zootecnica che apportasse al paese un più diffuso benessere. Tali obbiettivi, riguardo al benessere generale, coincisero perfettamente con quegli ideali di giustizia ed eguaglianza sociale che stavano alla base della sua formazione politico-culturale, nota fin dai primi trascorsi universitari ed essenzialmente ispirata al pensiero socialista.
A testimonianza dal suo impegno, basta ricordare che nel 1907, quando ancora si trovava in Africa, fu eletto Consigliere Provinciale di Siena come rappresentante del partito socialista.

Nel 1908, a causa di un persistente ed acuto dolore all'orecchio, fu operato presso l'Ospedale di Firenze: quando le sue condizioni sembravano migliorare, fu improvvisamente colpito da meningite purulenta, che lo condusse in brevissimo tempo alla morte, avvenuta la mattina del 25 luglio 1908, a soli 39 anni, con accanto l'amata moglie Pia e le figlie Ada e Gina.

A lui ed alla sua inestimabile opera, Bettolle rende tutt'oggi omaggio con un monumento che voluto dal Comitato pro-Ezio Marchi, costituitosi dopo la sua morte, fu inaugurato il 1 novembre 1911, in ricordo di chi, come troviamo scritto, fu in vita "apostolo del socialismo in Valdichiana" ed "esempio di carattere e rettitudine".

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